La toponomastica della Cittadella

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L’intitolazione delle strade è una cosa importante: è la città che si nomina, che si identifica, che si qualifica, e lo fa con il richiamare eventi e persone che hanno lasciato una traccia rilevante nel tessuto sociale. L’identità culturale di una comunità e le sue radici storiche si manifestano anche in ciò che la città stessa ha deciso meritevole di essere ricordato. 

Le istituzioni che progettarono la Cittadella degli Studi vollero che vi abitassero idealmente persone appartenenti alla storia della costruzione della democrazia. La toponomastica e il monumento collocato accanto a edifici scolastici e impianti sportivi ricordano la conquista della libertà, dopo l’esperienza di un conflitto devastante, guerra di Liberazione e guerra civile. I nomi sono quelli di antifascisti, caduti nella Resistenza in Italia o in altri paesi europei o deportati nei campi di sterminio del terzo Reich.

Di quelli che ancora per molti sono nomi ignoti sappiamo raccontare, almeno in parte, le storie di vita. Le biografie conducono verso altri luoghi, quelli del loro vissuto a Grosseto e nel territorio provinciale, in una fitta rete di relazioni con le comunità locali, ma anche con territori distanti. Furono le mete dell’emigrazione, i teatri di guerra dell’Europa, i campi di prigionia, destino comune di tanti giovani europei. È cresciuta nel tempo la conoscenza storica. Dovremmo usarla anche per “guardare con altri occhi” i paesaggi che spesso si visitano distratti, per scoprirvi o riscoprirvi le tracce del tempo. 

Albo Bellucci | Giuseppe Scopetani | Etrusco Benci | Italo Ragni | Vittorio Alunno