Le stolpersteine
print this pageLe Pietre d'inciampo (Stolpersteine) sono un progetto dell'artista tedesco Gunter Demnig. L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incorporare, nel tessuto urbano delle città blocchi in pietra con piastre in ottone della dimensione di un sampietrino (10 x 10 cm), davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera; sulla piastra sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero. L'espressione "inciampo" deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell'opera. L'iniziativa è partita a Colonia nel 1995 e ha portato, a inizio 2016, all'installazione di oltre 56.000 "pietre" in vari paesi europei: Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Paesi Bassi, Balgio, Lussemburgo, Norvegia, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Gracia, Ucraina, Slovenia, Croazia, Romania e Russia.
A Grosseto saranno installate nel gennaio 2017 tre pietre d’inciampo, dedicate alla memoria di 3 deportati politici grossetani:
Italo Ragni, nato a Campagnatico nel 1900, internato a Gusen il 27/06/1939, morto a Mauthausen il 06/05/1941
Giuseppe Scopetani, nato a Grosseto nel 1904, deportato politico a Gusen, morto a Gusen il 18/02/1945
Albo Bellucci, nato a Orbetello nel 1907, deportato politico a Gusen, morto a Gusen il 22/04/1945