Il monumento ai caduti della Resistenza (monumento ai partigiani)

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La Resistenza del territorio grossetano fu breve. Iniziò subito  dopo l’8 settembre 1943, grazie a un nucleo di antifascisti che avevano mantenuto legami con partiti e movimenti nella clandestinità, e si concluse con la Liberazione, il 15 giugno 1944, quando ancora per molti mesi si sarebbero protratte la guerra e la Resistenza oltre la Linea gotica. Le formazioni partigiane erano dislocate soprattutto nelle macchie dell’entroterra e nelle aree della montagna, mentre la città, bersaglio di numerosi e tragici bombardamenti alleati, era svuotata dallo sfollamento della popolazione civile.

I caduti, tra partigiani combattenti, patrioti, renitenti alla leva e vittime civili, furono innumerevoli. Molti studi, ultimo l’Atlante delle stragi nazifasciste, promosso da ANPI nazionale e INSMLI e sostenuto dai governi italiano e  tedesco,   consentono di conoscere storie individuali e l’insieme degli eventi. La sottile linea che separa i caduti delle Resistenze militare e civile, ambedue fortemente radicate, lascia indefinibile  la distinzione tra gli appartenenti alle diverse categorie.

Il monumento fu fortemente voluto e progettato dall’allora Presidente provinciale dell’ANPI, Sen. Torquato Fusi, per celebrare il 60º anniversario della Liberazione. Fu inaugurato nel 2006 con una cerimonia solenne, presenti autorità locali e nazionali. La data scelta fu quella del 22 marzo, giorno della fucilazione degli 11 Martiri d’Istia.